Fifteen men on a dead man’s chest
Yo ho ho and a bottle of rum
Drink and the devil had done for the rest
Yo ho ho and a bottle of rum.
Chi , sentendo la parola pirati, non si è messo a canticchiare questo famoso ritornello? Quindici uomini sulla cassa da morto, yohoo e una bottiglia di rum…
D’altronde si tratta della canzone pirata per eccellenza, scritta dall’autore del romanzo pirata per eccellenza, L’isola del tesoro.
Ma Robert Luis Stevenson dove ha trovato l’ispirazione per questa canzone?
Perché quindici uomini, perché una cassa da morto?
Si dice che abbia pescato l’idea sfogliando un atlante geografico e trovando un’isola, nel mar dei Caraibi, di nome Dead Man’s chest.
La canzone parla di quindici pirati che vengono abbandonati su un’isola sperduta, con la sola compagnia di una bottiglia di rum.
Questa storia sembra essere simile ad una leggenda che si narrava su Barbanera. Pare che lo spietato pirata, per punire quindici suoi uomini, li avesse abbandonati su un’isola deserta, affidando loro solo una bottiglia di rum per ciascuno e condannandoli a morte certa. Infatti, Barbanera ritornò sull’isola diversi giorni dopo, ritrovando solo cadaveri.
Ora la fatidica domanda? Cos’è nato prima?
La canzone o la leggenda?
E’ molto probabile che sia nata prima la canzone e che sia stato tutto merito dell’immaginazione di Stevenson.
Tuttavia, nel libro del capitano Johnson, nel capitolo dedicato a Teach, viene menzionato un episodio simile.
Intenzionato a non dividere il bottino con tutta la ciurma, Barbanera decise di abbandonare diciassette uomini su un’isola deserta.
In questa versione, però, questi sventurati hanno sorte migliore. Dopo due giorni vengono salvati dal Maggiore Bonnet.
Siamo, perciò, destinati a non sapere la verità su questa leggenda e ognuno di noi può scegliere la versione che preferisce.
Nel mentre, non ci rimane che ascoltare i diversi arrangiamenti della canzone che fu messa in musica nel 1901 in occasione di un musical ispirato al libro di Stevenson.
La versione inglese è anche conosciuta con il nome “The derelict”