Dietro le quinte – Il capitano Edward Low

 
Oggi voglio parlavi di uno dei personaggi principali che troverete nel prossimo romanzo. Il pirata Edward Low, nato in Inghilterra a Wetminster, all’incirca nel 1690.
Leggendo la biografia dei pirati più famosi, Low mi ha colpito sopratutto per la sua violenza e crudeltà gratuita. Non che gli altri capitani siano stati dei santarellini, ma questo in particolare si è lasciato andare ad episodi che fanno davvero rabbrividire.

 

 
Nei suoi primi anni di vita, lo troviamo già impegnato a taglieggiare coetanei. Decide poi di imbarcarsi, ben presto si ammutina, dandosi alla pirateria e arruolandosi nella ciurma del capitano Lowether.

 

Low si dimostra un membro insubordinato e ribelle, per cui Lowether pensa bene di liberarsene in fretta. Conosce però il suo carattere irascibile, preferisce non cercare lo scontro e, dopo aver catturato il brigantino “Rebecca”, lo offre a Low che ne prende il comando insieme a quarantaquattro uomini del suo ormai ex capitano.

 

 
Le imprese di Low non differiscono molto da quelle dei suoi colleghi, eppure diversi sono gli episodi che rimangono impressi.

 

Prima fra tutti il scheggio della Nostra Signoria di Victoria. Questo racconto mi ha talmente colpito che l’ho inserito nel mio romanzo. 

 

 
Low cattura la nave, sottopone l’equipaggio a torture orribili per farsi dire dove sono nascosti i soldi che non riesce a trovare e il capitano spagnolo alla fine confessa:

 

«So io dove si trova l’oro!»
Low si girò verso di lui, con gli occhi di una belva feroce.
«Allora parla, cane!» gli diede un pugno sulla tempia, così forte da farlo cadere. Mendes si rimise in piedi a fatica. «Vi prego, prendetevela solo con me, ma lasciate perdere i miei uomini. La decisione è stata solo mia!»
«Dov’è l’oro?» chiese il capitano pirata, ignorando completamente la richiesta dello spagnolo.
«Avevo undicimila pezzi da otto a bordo, capitano» rispose, ansimando per il dolore.
Low gli piantò i suoi occhi verdi in faccia. «Avevi?» chiese in un sibilo.
«Sì, avevo. Erano appesi fuori dalla cabina durante l’inseguimento. Quando ci avete preso ho tagliato la corda. Meglio in mare che in mano vostra». -La caccia – Capitolo 2 – Sospiro di morte-
 
La punizione che Low riserva al capitano spagnolo  è crudele e stomachevole, lascio a voi la curiosità di scoprire di cosa si tratta.
Due le cose che mi hanno colpito di questo fatto: la pazzia dello spagnolo di appendere i soldi e buttarli fuori bordo e la punizione inflitta dal capitano pirata.
 
Il Jolly Roger di Edward Low
Ma non è l’unico episodio raccapricciante: all’equipaggio della Wright ai comandi del capitano Carter, non è andata meglio. Colpevoli solo di aver tentato di difendersi, sono stati torturati senza alcuna pietà. Ai due frati portoghesi trovati bordo è andata peggio di tutti: sono stati appesi per le braccia a un pennone dell’albero di trinchetto, tirati su e poi lasciati andare, finché non sono morti per il dolore.
 
Una corvetta spagnola che aveva a sua volta catturato degli inglesi per poterne chiedere il riscatto, ha avuto la sventura di imbattersi nella nave di Low. Non sapendo che farsene di tutta quella gente il pirata ha ordinato di trucidare tutti quanti spagnoli e inglesi. Alcuni per sfuggire al massacro si sono gettati in mare. Low li ha fatti inseguire, alcuni si sono salvati ma uno, disperato, è tornato indietro per chiedere pietà ai pirati e beccandosi un colpo in pancia.
 
Veniamo al capitano Wiliard: ha avuto salva la vita, pagando però con due lobi mozzati e diverse ferite. 
 
 William Fraizer, capitano di una corvetta, non è stato fortunato come il suo collega: A Low non è piaciuto il suo comportamento  e quindi si è ritrovato un po’ di micce fra le mani, poi è stato mutilato e infine ucciso.
Questi sono i principali episodi della carriera di Low. Rimane sconosciuta però, la data della sua morte. A un certo punto sparisce semplicemente dalla scena. Alcuni versioni lo vedono morire impiccato dai francesi, un’altra in fuga verso il Brasile, e infine l’ultima lo vede morente in uno scontro con la marina britannica, ma non ci sono fonti certe che possano avvalorare queste tre tesi.
 
Ho scelto questo personaggio perché rappresenta la crudeltà pura e semplice, una figura molto lontana dai pirati carichi di romanticismo che ci immaginiamo tutti.
 
Un tipo simpatico, non trovate? Scommetto che darà del filo da torcere a qualcuno di vostra conoscenza…
 
Fania
 
 
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *