Tra le pagine della storia – Royal Affair – Politica e passione nella Danimarca del XVIII

 

Anno 1768, Danimarca. La principessa Matilde Carolina, sorella di Giorgio III,  e ultima figlia di Federico Luigi d’Hannover, a soli quindici anni, sposò il  cugino, il giovanissimo re di Danimarca, Cristiano VII.

 
In un’epoca in cui i matrimoni non contemplavano i sentimenti, l’unione tra Carolina e Cristiano si rivelò subito un disastro. 
La giovane principessa inglese era affascinante, in grado di attirare l’attenzione degli uomini su di sé, ma Cristiano mostrava segni di instabilità mentale. I suoi comportamenti scellerati lo portavano a frequentare bordelli, a fare scenate nel bel mezzo della corte. Ben presto, si rivelò un marito indifferente e un sovrano poco attento alle esigenze del governo.
Carolina, invece, dimostrava un carattere molto indipendente, donna vivace e talentuosa, veniva spesso criticata dalla severa corte danese. I suoi comportamenti stridevano spesso con le regole del buon gusto che vigevano a Copenaghen.
Nemmeno il tanto atteso erede al trono servì a migliorare le cose. 
 
L’ARRIVO DEL MEDICO DI CORTE – Dopo la nascita del principe Federico, nel1768, Cristiano partì per un viaggio in Europa. Tornò circa un anno dopo, con al seguito un medico di corte incontrato lungo il viaggio.
SI trattava del tedesco Johann Friedrich Struensee.
Joahann fu accolto con grande favore a corte, poiché era l’unico in grado di tenere a bada le turbe psichiche del sovrano.
L’influenza positiva del medico di corte sul re portò numerosi giovamenti. Per merito suo Cristiano riuscì ad avvicinarsi alla regina e migliorare il suo ruolo all’interno del consiglio privato.
 
AMANTE E RIFORMATORE –Carolina fu subito affascinata dalla personalità di Struensee, forse proprio per il modo in cui era riuscito a migliorare il carattere ingestibile e malato di Cristiano, e finì per instaurare una relazione amorosa insieme a lui.
Il medico tedesco, inoltre, era un accanito riformatore e un sostenitore dell’illuminismo. Joahnn portò il vento fresco delle riforme in un paese come la Danimarca, ancora molto chiuso rispetto agli altri paesi europei.
Il breve miglioramento di Cristiano, tuttavia, durò poco. Il re, nel 1770 s’isolò, la malattia mentale degenerò e  la guida del paese passò interamente al consiglio privato. Struensee, aiutato dalla regina, governò attraverso il re, e riuscì infine a ottenere un ruolo di primaria importanza all’interno del consiglio.
L’autorità del medico di corte crebbe a seguito dell’ulteriore peggioramento del re. Il partito della regina divenne politicamente sempre più forte, e in sedici mesi Struensee attuò un gran numero di riforme, volte a migliorare la vita del popolo danese. Riforme di preciso stampo illuministico che andarono contro le antiche tradizioni danesi e che costarono al tedesco l’antipatia degli altri membri del consiglio.
 
LA NASCITA DELLA PRINCIPESSA LUISA –Nel frattempo, la relazione amorosa tra Struensee e la regina si faceva sempre più intima e calorosa. Carolina, all’apice di una felicità che la vedeva realizzata come donna e regina, non mostrava alcuna prudenza. Cavalcava in compagnia del medico, attirando quasi subito l’ira dell’intera corte. La relazione divenne presto uno scandalo di pubblico dominio. Il comportamento, considerato indecente, della regina inglese si confondeva con la crescente importanza politica di Struensee che difatto era diventato il vero re di Danimarca.
Gli altri nobili, ormai in ombra ed estromessi del tutto dalle decisioni di governo, si allearono con la regina vedova, seconda moglie del padre di Cristiano,  Giuliana Maria di Brunswick-Lüneburg.
La nascita della principessa Luisa Augusta, senza alcun dubbio generata insieme a Struensee, portò ad accelerare il piano per liberarsi dell’incomodo medico di corte e dell’impudente regina.
 
L’EPILOGO – Cristiano, ormai completamente in balia della sua malattia mentale, venne convinto con facilità a firmare l’ordine di arresto. Gli amanti furono arrestati.
Struensee finì sul patibolo. La regina esiliata a Celle.
Celle, luogo di nascita della bisnonna di Matilde Carolina, Sofia Dorotea di Celle.
Sofia, che a sua volta fu esiliata ad Alhden dal marito Giorgio a seguito della presunta tresca amorosa con un conte svedese. Una donna che passò molti anni in esilio, che vide il marito diventare primo re di Gran Bretagna della casata Hannover, e Melusine, amante ufficiale di Giorgio I, occupare di fatto il ruolo di regina che spettava a lei. E che, con ogni probabilità, si portava nel cuore lo stesso torento di Matilde Carolina: la certezza di aver perso per sempre l’uomo che amava. Infatti, il conte svedese, sparì in circostanze misteriose prima del suo esilio. Ormai è quasi accertato che fu Giorgio a far assassinare l’amante della moglie.
Matilde passò diversi anni in esilio, condividendo i passi della bisnonna, per poi morire in solitudine di scarlattina. Aveva solo ventitré anni e non rivide mai più i suoi figli. Il fratello Giorgio III non le consentì di tornare in Inghilterra a causa del tradimento con Struensee.
 
PERSONALITà SCOMODE – Quanto ha influito la relazione amorosa che univa Matilde Carolina a Joahnn? Forse, a conti fatti, poco. La tresca amorosa fu il mezzo per liberarsi di un uomo dall’idee illuministiche, pericoloso polticamente, che stava rivoluzionando l’intero regno danese.
Dall’altro lato, Matilde Carolina, proprio come la bisnonna, era una donna indipendente, che non riusciva a sottostare ai dogmi di corte.
Una prudenza maggiore, nel nascondere la loro relazione, forse li avrebbe salvati dalla tragedia.
Il figlio di Carolina Matilde e Cristiano, Federico VI di Danimarca, fu un re liberale che, in sostanza, attuò le riforme di applicata da Struensee che furono abolite dopo la sua esecuzione.

 

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