«Siete venuta qui per praticare il volano?» Si girò, gli occhi divertiti.
«È una festa all’aperto tra pochi intimi, in genere è così che si passa il tempo, mi rendo conto, tuttavia, che non siete avvezzo a questo genere di giornate.»
Morris la scrutò a fondo con il chiaro intento di farla cedere e strapparle parole che tradissero la sua rabbia. Lei resse l’attacco continuando a fissarlo con arroganza.
Dopo qualche istante, Morris iniziò a levarsi la giacca, arrotolò la camicia sui gomiti e rimase in redingote. Non contento, si sfilò la cravatta dal collo con estrema lentezza. Ogni gesto intriso di malizia, ma lei rimase trincerata dietro al sorriso, nonostante le pupille si fossero fermate con troppa audacia sugli avambracci torniti e i muscoli che si intravedevano oltre lo scollo.
***
Chi di noi, da bambino, non ha giocato a volano?
Fino alla stesura di questa scena non mi era mai interessata alla storia dietro questo sport. Proprio oggi la sto revisionando e quindi ho fatto di nuovo un controllo sulle fonti storiche.
Ha origini molto antiche, era famoso in Francia e in molti paesi Europei durante tutto il Settecento, si giocava utilizzando piccole racchette fatte di fili di budello o pergamena tesi su telai di legno. I volani erano realizzati in sughero e piume.
Considerato un gioco per bambini e donne, poichè non occorreva molta forza fisica per praticarlo, è divenuto un vero proprio sport in Inghilterra, con tanto di regole, intorno alla seconda metà dell'Ottocento con il nome di Badminton, residenza del duca di Beaufort nel Gloucestershire.
Nel carosello trovate alcuni quadri che raffigurano il gioco del volano del diciottesimo secolo.
Conoscevi la storia di questo sport?
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1 settimana fa